Il cervello di ogni persona produce attività elettrica e onde cerebrali di frequenze diverse che sono associate a diversi stati mentali. Un’improvvisa manifestazione di onde lente (Alfa o Theta), durante lo svolgimento di un’azione, può indicare che l’individuo sta distogliendo per un momento l’attenzione dall’impiego in corso.

Il training può ridurre la tendenza a distrarsi riducendo l’attività a onde lente (Theta), cercando di fare in modo che diminuisca lo stato di irrequietezza ed iperattività; la concentrazione aumenta, e quindi aumenta anche l’attività a onde rapide. Quando un clinico ritiene che per il paziente in cura sia vantaggioso fare un training di neurofeedback, dopo aver formulato una diagnosi, effettuerà un’elettroencefalografia che verrà elaborata attraverso il computer (elettroencefalografia quantitativa), per poter vedere su quali tipologie di attività cerebrali è opportuno intervenire e su quali parti (siti) del cranio è necessario posizionare gli elettrodi.

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