Non esistono soluzioni magiche per questo problema, ma la sua gestione è possibile.
Il solo impiego di farmaci non basta a migliorare tutti gli aspetti associati, il trattamento si basa per il 90% su interventi educativi e per il 10% su interventi farmacologici.
I bambini devono essere incoraggiati a sviluppare il loro potenziale, mettendoli in grado di aumentare la loro efficacia.
La costanza, l’impegno e il tempo unitamente a interventi terapeutici validi che agiscono su tutti gli aspetti del problema permettono a questi bambini di spezzare il circolo vizioso di frustrazione ed insuccesso e di aumentare considerevolmente abilità personali e autostima.
Le ricerche compiute in questo ambito dimostrano che la forma di intervento più efficace deve agire su più fronti e comprendere:
> Consulenza e sostegno ai genitori,
> Terapia del comportamento,
> Neurofeedback (EEG Biofeedback),
> Consulenza alla scuola su strategie comportamentali,
> Training di abilità sociali,
> Interventi di potenziamento dell’apprendimento,
> Interventi cognitivo-comportamentali per incrementare l’autostima.
Il Neurofeedback ha una grande potenzialità nell’aiutare molte persone con problemi differenti.
La tecnologia disponibile oggi è in grado di fornire opportunità che pochi anni fa potevano essere solo immaginate. Con il Neurofeedback si puo’ esercitare la regolazione di quelle funzioni che sono necessarie per i processi di apprendimento.
Il NEUROFEEDBACK non è una “cura” per I DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO, ma conduce ad una radicale modificazione dei comportamenti disadattivi del paziente affetto da AUTISMO ed incrementa le sue performance DI APPRENDIMENTO.