La ricerca sul funzionamento del cervello ha mostrato come molte difficoltà e disturbi siano legati ad un malfunzionamento di differenti aree cerebrali non modulate tra di loro.
Fornendo al nostro cervello gli stimoli giusti, sono possibili cambiamenti e nuovi collegamenti tra le aree cerebrali; è infatti l’organo più plastico del nostro organismo.
Esso si modifica continuamente creando nuovi punti di contatto tra le cellule (sinapsi);queste modificazioni avvengono ogni qual volta si apprende qualcosa,sia nuove nozioni (come una lezione di storia) sia nuove procedure (come imparare a nuotare).
Le une sono chiamate “conoscenze semantiche”, le altre “conoscenze procedurali”
Il Neurofeedback è un apprendimento di tipo procedurale (“imparare come” non “imparare cosa”). Il cervello umano opera entro un raggio di frequenze che va dai 10 ai 40 Hertz. Ogni frequenza denota un diverso stato mentale che possiamo riassumere in questo modo:
– onde Delta (da 1 a 4 Hz) – compaiono nel sonno più profondo;
– onde Theta (da 4 a 8 Hz) – si manifestano nello stato detto“Ipnogogico”, una sorta di semi-coscienza, ovvero tra – il sonno e la veglia;
– onde Alpha (da 8 a 12 Hz) – presenti in uno stato rilassato ma cosciente;
– onde Beta (da 13 a 30 Hz) – caratterizzano l’attività cerebrale di una persona adulta nella sua piena attività giornaliera.